Il 15 Maggio scorso si è conclusa la festa del cinema che dava la possibilità di poter vedere tutti i film a 3 euro! Ovviamente quando capitano eventi del genere, l'offerta è sempre meno accativante del solito e così a parte Grace di Monaco (che comunque non sono riuscita a vedere approfittando dell'offerta) l'unico interessante mi è sembrato Locke. La cosa bella di andare al cinema a vedere un film di cui si è letto poco e con poche aspettative è quella di rimanere piacevolmente colpiti e nei casi migliori, uscire dalla sala totalmente soddisfatti e appagati. Questa è stata una di quelle volte.
Pellicola a bassissimo costo, cast ridottissimo, un solo attore in carne ed ossa, Tom Hardy, capace di reggere magistralmente la storia e catalizzare completamente l'attenzione dello spettatore per tutta l'ora e mezza della durata del film. Una di quelle prove da attori che se superata a pieni voti, ti lanciano nell'olimpo dei migliori. Prima di Locke l'avevo visto solo in Batman ma a stento ero riuscita a riconoscerlo..
Il film è girato interamente all'interno di una macchina con le inquadrature che non si staccano quasi mai dal protagonista come se lui si specchiasse sul pubblico per tutto il tempo. La storia viene svelata piano piano, pezzo per pezzo come un puzzle che si compone grazie alle telefonate che si susseguono fino alla fine e che ci danno solo un assaggio del tipo di vita e delle persone che lo circondano.
Il trailer è montato in modo ingannevole, dando quasi l'idea di un film di alta tensione, quasi come se da un momento all'altro dovesse accadere qualcosa di terribile, in realtà non è affatto così o meglio, accadono molte cose ma non vi aspettate un horror o simili.
Locke racconta semplicemente la storia di un uomo, un uomo come tanti a cui qualche telefonata fatta mentre si affronta un viaggio importante in macchina, potrà cambiare la vita. In realtà non c'è nulla di straordinario, anzi è fin troppo reale perchè è esattamente quello che potrebbe succedere a ognuno di noi.
Abbiamo uno squarcio della vita di quest'uomo giusto il tempo di appassionarci alle sue vicissitudini per poi uscirne proprio come siamo entrati, un pò da intrusi, un pò da autostoppisti che una volta arrivati a destinazione ci si saluta con un "ciao è stato un piacere conoscerti, in bocca al lupo per tutto".
Serena
Dire che questa storia mi incuriosisce è poco. Posso dire che questa descrizione mi ha rapita, sì.
ReplyDeleteDana
http://danaandtheworld.blogspot.it/2014/05/all-you-need-is-pasta.html