Wednesday, June 25, 2014

travel / Dove dormire a Venezia? Sull'isola della Giudecca, al Generator Hostel!

Se, nominando la parola ostello, qualcuno storce la bocca è chiaro che non è MAI stato al Generator Hostel di Venezia!

Non nego che anch'io ho sempre avuto un po' di titubanza quando dovendo prenotare una sistemazione, si affacciava la possibilità dell'ostello, preferendo alberghi spesso di modesta (per non dire scarsa) qualità pur di "non rischiare". Ho sentito racconti entusiasti di amici che hanno soggiornato in ostelli nell'Europa del Nord ma non ho mai avuto la fortuna di testarli. O meglio, mi sono ritrovata a dormire in un ex-bordello trasformato in ostello ad Amburgo nella camera "Playboy" per l'esattezza ma l'esperienza per quanto alternativa non è stata troppo confortevole...

Il Generator Hostel di Venezia fa decisamente eccezione, e che eccezione!
Posizionato sull'isola della Giudecca, sulla riva opposta a Piazza San Marco e vicino all'isola di San Giorgio Maggiore con l'omonima chiesa del Palladio.
Dopo circa 15 minuti di traghetto dalla stazione Santa Lucia (linea 4.1), sono scesa alla fermata Zitelle e ho fatto un po' fatica a prendere subito la via dell'ostello tanto ero estasiata dalla bellezza di Venezia che si estendeva di fronte ai miei occhi. Dopo esser rimasta qualche minuto in contemplazione, mi sono fatta coraggio e in meno di tre minuti di passeggiata mi sono ritrovata in ostello.


La prima cosa che ho pensato? Wow!! L'ambiente mi è da subito sembrato incredibilmente accogliente, colorato e divertente, pieno di quei piccoli dettagli in cui perdersi ad osservare!
Kati mi ha accolto con un super sorriso al check-in, mi ha dato qualche dritta su come/cosa/quando visitare la città (che ahimè non ho potuto seguire dato il poco tempo a disposizione) e infine mi mostrato la camera super spaziosa e con una vista da far paura!

Solitamente quando arrivo in camera, faccio un pit-stop della durata di pochi minuti (poco più del tempo necessario ad appoggiare le valigie) ed esco subito ad esplorare la città. Questa di volta, ho fatto davvero fatica ad uscire dalla mia camera, sarei stata ore ad osservare la vista, ogni singolo dettaglio che si riesce a catturare dell'architettura veneziana. I tetti, ciascuno con la propria particolarità, le cupole delle chiese che appaiono di tanto in tanto, i campanili che non ce n'è uno dritto in barba ai calcoli strutturali che li danno per ribaltati mentre loro si stagliano fieri nel profilo veneziano, uno dei più spontanei e affascinanti al mondo. 
E poi il rumore dell'acqua, quel leggero infrangersi delle onde sulla banchina, i traghetti pieni di turisti che aspettano la prima fermata urlata in modo a dir poco pittoresco e un po' ruvido, qualità che Venezia come tutte le città di mare inevitabilmente ha, nonostante la sua dolce armonia. 

Ammetto che la voglia di stendermi sul letto e farmi coccolare dal leggero venticello che entrava dalla finestra e dal rumore dell'acqua era tanta ma io che godo dell'appellativo di bulldozer in vacanza, ho tenuto fede alla mio soprannome e sono uscita all'esplorazione!
Ho fatto un giretto veloce per l'isola della Giudecca prima di prendere il traghetto in direzione San Marco e mi ha fatto un'ottima impressione, una zona residenziale con ristorantini, locali dove fermarsi a mangiare, un alimentari a pochi passi dall'ostello e qualche negozietto. 




Dopo la giornata passata fuori sono tornata in ostello in tarda serata, sempre con il traghetto 4.1 da Piazza San Marco che ho preso nella direzione sbagliata allungando di parecchio il tragitto (circa 40 minuti contro i 5 della linea diretta) ma godendo dello spettacolo di una Venezia in notturna lungo il Canal Grande. A conferma del fatto che sbagliare di tanto in tanto ha i suoi lati positivi ;)!

La sera l'ostello è ancora più affascinante, illuminato e animato dai tanti ragazzi seduti lungo la banchina a chiacchierare, rilassarsi. Io ero distrutta, quindi sono andata dritta a dormire ma fermarmi al bancone del Generator Bar a prendere un mojito è stata una grande tentazione!










Il giorno dopo ho approfittato dell'abbondante colazione continentale per 4,50 euro seduta in uno dei tanti angoli super comfy che mi hanno tanto ricordato il mitico Central Perk di Friends.
L'idea di questo ostello non è solo garantire un ottima sistemazione per la notte ma anche e soprattutto quella di riunire giovani (e meno giovani, ho visto anche famiglie con bimbi e turisti in solitaria!) viaggiatori in un luogo perfetto per la socializzazione.

Dopo la colazione, non mi sono fatta sfuggire la possibilità di scoprire qualcosa in più di questo posto che mi aveva già completamente rapito....
L'ostello, ospitato in un edificio del XIX Secolo, è stato riaperto un anno fa (con una serata d'inaugurazione che ha visto tra gli altri la presenza dei francesi Kitsunè!!) dopo un lungo lavoro di restauro che ha cercato di mantenere quanto possibile la struttura originaria.
Da magazzino del grano (ecco spiegate le così tante e fitte travi in legno del soffitto) a ostello... il passo è breve!






Il Generator è un'ostello decisamente versatile, sono infatti disponibili diversi tipi di sistemazioni, non solo camerate ma anche camere private con arredi di design in cui può spuntare uno gnomo della Kartell dove meno te l'aspetti.... 

L'attenzione per l'arredamento e il dettaglio colpisce da subito, pareti con diverse fantasie, mobili e oggetti di antiquariato scovati in qualche mercatino locale e riportati al loro splendore, qualche lavoro lasciato da vari artisti che hanno alloggiato in ostello, dai cuscini decorati a frasi difficili da interpretare ma che mettono una voglia incredibile di viaggio (non che ce ne fosse bisogno) e le spillatrici della birra realizzate su misura da un artigiano veneziano a forma di.... vediamo se capite di che si tratta ;)! 
Così come per gli altri Generator Hostels sparsi per l'Europa, il mobilio è esclusivamente del posto, per rendere ogni ostello unico mantenendo sempre quel respiro decisamente internazionale!






Oltre che a Venezia, il brand inglese Generator, di proprietà del gruppo Patron Capital, ha ostelli in diverse città europee: Barcellona, Amburgo, Copenhagen, Berlino (con ben due sedi), Dublino e Londra! 
Io ho già segnato in agenda queste città sperando di poterle visitare presto e intanto sogno di ritornare a Venezia, in quest'angolo di pace sull'isola della Giudecca e godermi la città con più calma, osservarla in una giornata autunnale o invernale!

Se state programmando una visita veneziana vi consiglio davvero questo ostello ad un prezzo decisamente più basso (e umano!) rispetto agli standard della città (prenotando con anticipo si trovano ottime tariffe) e che sono sicura sarà parte dei racconti dei viaggio una volta tornati a casa :)

p.s.= proprio due giorni fa Vanity Fair l'ha inserito al primo posto nella classifica degli 8 ostelli migliori d'Europa!! 


Erika 

9 comments:

  1. Wow sembra davvero bello, sicuramente particolare, ora mi vado a guardare subito il sito, non solo per Venezia ma anche per il resto d'Europa, non si sa mai dovesse servire... ;)
    Un bacione!
    http://www.hotel-st-veit.com/it/prezzi-offerte/prezzi-estivi.html

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  2. Io sono da strtuttre ricettive come hotel e B&B, storgo il naso e faccio la schifiltosa se qualcuno mi proprone una vacanza in tenda (proprio non ce la faccio >_<). Però questo ostello è davvero uno spettacolo. nel vedere queste foto e leggere della fresca brezza che entrava dalla finestra mi è venuta improvvisamente una certa sonolenza..... Quanto avrei desiderato di essere li, sapendo che ad un passo mi attendeva l'esplorazione di una magica città...
    Grazie del dettagliatissimo post Erika!

    buona giornata
    Enza
    The Pink Candy

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  3. Grazie per l'info, me la segno. Sembra un posticino davvero delizioso!


    Bisous ♡
    BecomingTrendy | Facebook | Instagram | Twitter

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  4. Ma io me lo segno, è davvero un posto carino (e le tue foto gli rendono giustizia)! Ci voglio andare!!

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  5. Quasi quasi mi dispiace vivere così vicino a Venezia perché non mi servirà mai andare in questo ostello. Però magari una volta faccio la pazzia e ci vado lo stesso!

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  6. erika che fantastico suggerimento!! ne terrò conto per la visita di quest'anno alla biennale!! un bacio!

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  7. Io l'ho sempre snobbato perche' raggiungibile solo in vaporetto ma, visto il posto, direi che ne vale decisamente la pena!

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