Eccoci qui. Siamo arrivati anche all'ultimo appuntamento dell'anno con la rubrica "anything else movies" che è vero, non vi accompagna proprio tutte tutte le settimane ma comunque speriamo che vi abbia fatto scoprire e avvicinare con una certa curiosità, verso alcuni film che vi abbiamo proposto e che in un modo o nell'altro, ci sono rimasti nel cuore. Questa rubrica va così. A volte vi proponiamo dei film che sono tra i nostri preferiti di sempre e altre volte rimaniamo fulminate da alcune pellicole che non vediamo l'ora di condividere con voi per le emozioni ancora fresche che ci hanno trasmesso.
Il film che ho scelto per chiudere il 2013, fa proprio parte di quest'ultima categoria. Si intitola "Still life" ed era segnato sul mio taccuino dei film da Settembre, quando fu presentato in occasione del Festival del Cinema di Venezia.
La sua insolita trama mi aveva colpito subito, anche se a pensarci bene, tanto insolita poi non è. Forse è semplicemente che un tema del genere non viene trattato spesso al cinema perchè non è facile raccontare con una certa grazia una storia dolorosa che somiglia in qualche modo ad una storia che ha toccato anche noi almeno una volta. Il cinema è fatto principalmente di evasione e ci piace per questo. Poi, ci sono delle rare eccezioni, come quei film che sono capaci di mettere a nudo le nostre paure e le nostre angosce più profonde ma non per questo devono per forza affliggerci, anzi. Spesso si rivelano essere l'antidoto migliore per affrontarle a testa alta. Tra queste, ci sono la solitudine e la morte, le due tematiche principali di questa pellicola.
John May è un impiegato del Municipio di Londra che ha il compito di trovare il parente più prossimo di coloro che sono morti da soli. Nonostante i suoi sforzi, si trova spesso ad assistere al funerale di queste persone da solo, visto che nella maggior parte dei casi, i defunti non hanno più nessun caro in vita oppure nessun parente o amico decide di parteciparvi per i più svariati motivi. La sua estrema sensibilità lo porta a farsi carico delle ultime volontà del defunto e ad organizzare una cerimonia di saluto più dignitosa e decorosa possibile. John non è molto diverso dai defunti di cui si prende cura, è un tipo metodico, solitario e maliconico che svolge una vita oridinaria. In casa non c'è mai nulla fuori posto, mai un brivido nella sua vita. Nessuna frequentazione e nessun amico. Come suggerisce il titolo John, è una natura morta. E' vivo ma si comporta come se non lo fosse. Quando il suo reparto si trova ad essere ridimensionato, viene licenziato con la scusa di essere troppo scrupoloso e lento nel suo lavoro. Dopo 22 anni di onorato servizio, John decide di concentrare tutte le sue forze nel suo ultimo caso che lo porterà a compiere un viaggio in giro per l'Inghilterra e con se stesso e che gli permetterà filnalmente di aprirsi alla vita per la prima volta.
Il film è così straordinariamente reale da fare quasi paura. E' facile pensare che dopo aver letto la trama, molti di voi saranno scettici nel voler andare a vedere un film come questo proprio sotto le feste per il timore di deprimervi ma "Still life" in realtà, è un inno alla vita e anche se spesso essa non va come vogliamo, merita di essere vissuta intensamente ogni istante.
Serena
Molto interessante questo film, devo assolutamente vederlo!! :)
ReplyDeleteBuone feste cara!!