23 Maggio 1992. Avevo Solo 7 anni eppure quel giorno me lo ricordo bene perchè ci sono delle giornante in cui non conta che età hai, le puoi vivere in qualsiasi momento e rimarranno sempre impresse nella tua mente.
Certo, la consapevolezza poi cambia e da bambina non potevo capire bene quello che era successo ma di certo, avevo compreso che si trattava di qualcosa di terribile, di una gravità assurda.
Le televisioni quel giorno si erano fermate, in casa e in giro non si parlava di altro, mi ricordo ancora che quella sera, a "Scommettiamo che", un giovane Frizzi aveva aperto la serata parlando dei fatti avvenuti in quella terribile giornata ed io, chiedevo a mamma spiegazioni, ma era difficile capire. Ci sono dei piccoli dettagli che rimangono indelebili, io ho memoria di questi.
Quello è stato il primo giorno della mia vita in cui ho sentito parlare di mafia.
Mafia, una parola che volente o nolente ha influenzato tutti anche Arturo, il protagonista del film, che vive a Palermo e fin dal giorno della sua nascita, si trova a fare i conti con questa realtà che durante la sua vita, cambierà spesso il corso del suo destino.
Conoscevo Pif ai tempi de "Le iene" e "Il testimone" ma non lo conoscevo come palermitano ed è proprio da cittadino di un capoluogo diventato triste emblema dei fatti di cronaca che sappiamo, che ci racconta la mafia come l'ha vissuta lui e lo fa in maniera originale e delicata, come se fosse un romanzo di formazione per tutti quelli che 20 anni fa, non erano neanche nati e che grazie questo film, potrebbero trovare la curiosità e i giusti stimoli per saperne di più e raggiungere una coscenza civica e politica maggiore.
Un film che tratta di temi impegnati ma che lo fa con una giusta dose di ironia e sorrisi che ci accompagna fino alla fine con tutte le riflessioni che ognuno di noi si sente di fare.
Serena
Diventente e commovente, l'ho visto ieri e mi e' piaciuto moltissimo!
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