Sunday, November 3, 2013

The sixth book of 2013


Questa settimana avrete capito che si va abbastanza sul monotematico e il filone Halloween continua con il sesto libro che ho letto quest'anno: I racconti del terrore di Edgar Allan Poe.

(Sì, oggi una piccola pausa dal film della domenica, per parlare di libri.)

Ogni tanto capita anche di incappare in qualche delusione letteraria e nonostante le ottime premesse, questo è stato proprio il caso.

A dire la verità quando l'ho cominciato, pensavo di divorarmelo in poche ore e invece questi racconti non mi hanno per niente coinvolta e soprattutto terrorizzata proprio come suggeriva il titolo del libro.... tranne forse che per un paio di episodi che sono "Il gatto nero" e "Il pozzo e il pendolo", la lettura infatti si è dilungata per tutto il mese e ammetto che alle volte non vedevo l'ora che finisse. :( 
Leggendolo, mi sono accorta di un racconto che aveva qualcosa di molto familiare..... effettvamente avevo già letto alle superiori "Il barile di Amontillado" e mi sono subito tornati un sacco di ricordi del mio prof di lettere che era davvero un personaggio particolare....almeno sarà servito a questo. ;)


Serena
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5 comments:

  1. Mi spiace che non ti abbia conquistata.. Il gatto nero è uno dei miei racconti preferiti di sempre :)

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  2. L'ho letto anche io circa 15 anni fa pensando che mi terrorizzasse...bah...il nulla totatle sai?!

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  3. ciao! ho scoperto ora il vostro blog e mi piace molto: dall'haider a tutto il resto :)
    Se volete dare un'occhiata questo è il mio blog http://freya-sunshine.blogspot.com .
    Avete guadagnato una nuova lettrice :)

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  4. Io iniziai e dico iniziai a leggerlo a 14 anni era il primo libro di quel genere e sinceramente dopo 20 pagine lo lasciai abbandonato nel mucchio e ripresi i miei adorati romanzi della letteratura romantica inglese dell'ottocento soprattutto femminili quindi il balzo era stato a piedi pari ma nel vuoto dopo ben 3 anni presa dalla foga di non lasciare nulla in sospeso decisi di leggerlo e lo ho fatto in 2 giorni rimanendone affascinata e devastata con notti in cui sognavo al limite dell'incubo, svegliandomi con un unica domanda che persiste ancora: ma chi muore è morto per davvero?
    Tutto questo per dirti che Poe non è secondo me così bravo nello scrivere però sa raccontare e se ci si lascia conquistare dal senso di ciò che scrive lui non regala sogni ma terribili sensazione, incrina certezze, insomma io ho permesso che si realizzasse ciò che lui per primo afferma: "Se guarderai a lungo nell'abisso, anche l'abisso vorrà guardare in te."

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