Titolo: Good Bye Lenin
Regia: Wolfgang Becker
Sceneggiatura: Bernd Lichtenberg
Attori: Daniel Brühl e Katrin Sass
Paese: Germania, 2003
Qualche giorno fa, mi sono ritrovata a ripassare la differenza tra racconto narrativo e descrittivo. Ora, pensando a questo film, mi è subito tornata alla mente perchè per me Goodbye Lenin è stato una serie di immagini e ambientazioni a me prima completamente sconosciuti.
Sono nata pochi anni prima della caduta del muro di Berlino, troppi pochi per poter anche solo vagamente ricordare nè tanto meno vivere quegli anni.
Il mio approccio verso questa parte della storia la riconduco ai banchi di scuola. Questo film mi ha aperto gli occhi verso una cultura a me sconosciuta legata ad un periodo storico infondo così vicino.
Siamo alla fine degli anni '80, nella Repubblica Democratica Socialista, DDR, Berlino Est. Una famiglia che vivendo nella capitale tedesca si trova protagonista di vari tumulti a conseguenza dell'oppressione del regime socialista. Il padre riesce a scappare verso Ovest, la madre Christiane, cade in una grave depressione dalla quale esce qualche tempo dopo, come affermata sostenitrice degli ideali della DDR. Durante una sera di scontri di piazza la donna viene colpita da un infarto a seguito del quale starà in coma gli otto mesi successivi accudita dai suoi due figli (Alex e Ariane). Mesi in cui il muro di Berlino è caduto e il regime socialista sta piano piano cedendo, facendo spazio all'unificazione della Germania e soprattutto ad un'altra cultura, ben lontana dalle restrizioni sovietiche.
Dal risveglio dal coma, il film entra nel vivo.
Iniziano una serie di escamotages e aneddoti messi in campo dai due figli per far credere alla madre che la situazione politica non sia affatto cambiata. Prodotti non più in vendita al supermercato rimpacchettati con la vecchia etichetta, finte edizioni del telegiornali registrate da Alex e un suo amico, vicini che si prestano a giocare a questa finzione.
Tutto funziona più o meno alla grande fin quando Christiane, la madre, un giorno si ritrova a scendere le scale di casa completamente sola e piano piano si rende conto che le cose sono cambiate, ma Alex anche in questo caso troverà il modo per far ancora credere alla madre che è rimasto tutto invariato.....
Questo film mi ha colpito per l'ambientazione, quell'aria nostalgica del vecchio regime socialista con tutta la cultura che inevitabilmente si portava dietro. Anche il colore della pellicola è in sintonia con questi principi. La regia è veloce e incisiva in certi momenti e più lenta quando tratta di sentimenti riuscendo ad emozionare. Non è un mistero il fatto che mi piacciano i film in cui le città sono protagoniste, tanto quanto gli attori e qui Berlino lo è. Si vede una Berlino fatta di edifici dal classico stile socialista, palazzi uguali l'uno all'altro e il più delle volte con delle dimensioni fuori scala che sorgono allineati a viali principali, di rappresentanza. Ma anche una città fatta di case abbandonate da chi era riuscito in un modo o nell'altro a scappare ad Ovest, lasciando tutto intatto e sonnecchiante. Una descrizione incredibilmente affascinante. Inutile dire che dopo aver visto questo film sarei partita subito alla volta della capitale tedesca per respirare la sua incredibile storia, una città unica che ha saputo risollevarsi. E' riuscita a superare il suo intricato passato facendo della sofferenza quasi una forza, come dimostra il muro, una ferita ancora aperta e visibile che però è stata in parte ricucita con l'arte.
Il punto forte del film è sicuramente la leggerezza e originalità con le quali riesce ad affrontare una storia così temporaneamente vicina a noi ma che sembra così lontana. Racconta il mondo di chi viveva ad Est dal punto di vista di una semplice famiglia con una buona dose di nostalgia. In modo delicato, con una fotografia intelligente e una musica (di Yann Tiersen) che si unisce perfettamente con le immagini e ancor di più con le sensazioni dei protagonisti.
p.s.= la rubrica anything else movies sembra essere tornata a pieno regime dopo il periodo sonnacchioso estivo, speriamo di riuscire ogni domenica a parlare di un buon film!
p.p.s.= che ne dite della nuova grafica? Avevamo decisamente bisogno di un cambio, è ancora in fase di definizione e se avete suggerimenti per rendere il blog più facilmente navigabile fateci sapere ;)!
Buona domenica!
Erika
super!kisses
ReplyDeleteNon riuscirò mai a capire realmente ciò che si è vissuto in questo periodo di storia. Senz'altro lo studio con grande interesse.
ReplyDeleteJuliette
I always get lots of inspiration in your blog!
ReplyDeleteLove, When You Dream Big x
Grafica perfetta e film bellissimo, mi ha fatto svendere anche più di una lacrimuccia. Mi è piaciuto come uno dei cambiamenti più epocali degli ultimi 50 anni sia stato narrato con tranquilla disinvoltura, quasi comicità. Davvero una chicca!
ReplyDeleteletyourselfbeinspiredby.blogspot.it
Grazie davvero, soprattutto per la grafica... ogni volta che si cambia ho sempre mille e più dubbi!!
DeletePer quanto riguarda il film, hai centrato il punto, la disinvoltura e quasi comicità è la sua grande forza!
Sono stata lì lì per vedere questo film, una volta, ma poi il dvd era difettoso e niente da fare... Ora ho letto la tua descrizione e mi è venuta ancora più voglia di guardarlo, merita sotto tutti i punti di vista! Grazie :)
ReplyDeleteAssolutamente si! Prego ;)!
DeleteIl film purtroppo non hi ancora avuto l'occasione di vederlo, anche se mi piacerebbe senz'altro. Io ho qualche anno più di te, ho vissuto la caduta del muro, anche se ai tempi non capivo bene come fosse la vita per le persone che vivevano nei paesi dominati dal blocco sovietico. Visitando alcune capitali dei paesi dell'Est me ne sono resa conto. Per esempio quest'estate, durante la nostra vacanza in Polonia, la nostra guida (una ragazza di poco più giovane di me) ci raccontava che sua mamma per potersi comprare un paio di jeans aveva dovuto mettere da parte uno stipendio intero. Insomma, una realtà molto diversa dalla nostra...
ReplyDeleteNeanche io avevo idea di come potesse essere la vita delle persone nella parte sovietica, poi parlando con mio zio tedesco, che ha vissuto buona parte della sua gioventù con questo regime ho capito parecchie cose confermate poi quando ho visitato il museo della DDR a Berlino... davvero interessante!
DeleteHai regione, una realtà completamente diversa dalla nostra...
Quanto mi piacque questo film! Devo rivederlo prima o poi! ;-)
ReplyDeleteUno dei miei film preferiti, l'ho rivisto almeno tre o quattro volte.
ReplyDeleteOttima scelta.